Saclà, una storia sostenibile

Da più di 80 anni sulle tavole degli italiani

Il tema della sostenibilità, oltre ad essere al giorno d’oggi un tema di interesse collettivo, è da sempre una tematica coerente con la filosofia aziendale di Saclà.

L’azienda, infatti, è nata nel 1939 partendo proprio dall’intuizione di Secondo Ercole, detto “Pinin”, di conservare l’eccedenza produttiva di verdure locali trasformandole in prodotti consumabili in ogni momento dell’anno. Un’intuizione commerciale che ha dato vita a una piccola rivoluzione alimentare, perché ha permesso di ridurre lo spreco del surplus agricolo, che poteva essere quindi reso disponibile anche nei freddi mesi invernali.

Nella foto: Secondo Ercole e sua moglie Piera Campanella.

“Prodotti in scatola che non sanno di scatola” recitava un manifesto pubblicitario degli anni Cinquanta, a testimonianza di quanto la qualità sia sempre stata al primo posto.
Per questo da oltre 30 anni, Saclà collabora, per le materie prime più importanti, con agricoltori e produttori di fiducia che garantiscono:

  • il rispetto della stagionalità delle verdure
  • l’inutilizzo di pesticidi e prodotti chimici nocivi
  • uno sguardo attento all’agricoltura biologica

L’idea pioniera è quindi parte integrante del DNA di Saclà che, con il passare degli anni, ha mantenuto e rafforzato l’approccio alla sostenibilità e alla trasparenza.

L’azienda è oggi guidata operativamente dal presidente e Cavaliere del Lavoro Lorenzo Ercole e dalla figlia Chiara Ercole, AD: uno “spirito italiano” che intende difendere sempre la bontà del cibo per portare sulle tavole il miglior prodotto possibile, in termini gustativi, organolettici e nutrizionali.

Lorenzo Ercole, Cav. Del Lavoro e Presidente F.lli Saclà.

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